Ristrutturazione autosalone

Ristrutturazione autosalone









Planimetrie
prima e dopo


Sala esposizione
Piano primo


Sala esposizione
piano interrato
Ristrutturazione di un autosalone degli anni ’70
L’intervento riguarda la ristrutturazione di un autosalone edificato negli anni ’70, caratterizzato da un tetto a falde con travi in cemento armato a vista. Originariamente, lo spazio comprendeva due uffici ricavati all’interno di un vano prefabbricato e un terzo in fondo alla sala, con pavimentazione in moquette. Il grande timpano in vetro e le numerose finestre su tutti i fronti generavano un’eccessiva luminosità, sottraendo alle auto esposte il giusto protagonismo visivo.
Il progetto ha avuto come obiettivo principale quello di riequilibrare la luce, ridefinendo la percezione dello spazio attraverso pareti filtro e un controsoffitto a quota 3 metri, così da creare un ambiente più misurato e coerente con l’esposizione.
Il nuovo showroom si caratterizza per:
Un ambiente neutro e uniforme, con pavimenti e pareti dal colore bianco/beige e opachi, in contrasto con la lucentezza delle carrozzerie, che diventano così i veri protagonisti della scena.
Una parete filtro ovest, posta dietro la reception, che scherma la luce senza rinunciare alla trasparenza: un perimetro ribassato a 2,50 metri crea uno spazio di servizio destinato al deposito temporaneo della merce, a un tavolo break per la receptionist e a una grande fotocopiatrice, tutti elementi celati alla vista.
Tre uffici vetrati, disposti a ottimizzare un ambiente stretto e lungo. Questa soluzione garantisce continuità visiva e diffusione naturale della luce, offrendo al contempo privacy per i clienti e possibilità di relazione visiva tra i dipendenti.
Una seconda parete filtro a nord, che attenua la luce proveniente dalle finestre esistenti e integra due aperture mirate verso il giardino, trasformate in mensole e superfici espositive.
Un’area “pit stop”, attrezzata con piano bar, cantinetta e lavabo, pensata come spazio di accoglienza e relax per i clienti e gli accompagnatori.
Dal luminoso showroom “in bianco”, una rampa di scale conduce al piano interrato, “in nero”: un tempo semplice deposito, oggi riconvertito in seconda sala espositiva.
Qui l’intradosso del solaio, dipinto di nero, si combina con un nuovo controsoffitto dotato di illuminazione a LED perimetrale, mentre la ex fossa ascensore è diventata una teca verde, progettata per ospitare un albero illuminato artificialmente.
In contrasto con l’aspetto industriale dello spazio, un rivestimento in pannelli OSB definisce le tre aperture sulla lunga parete in calcestruzzo che separa la sala dal bagno e dai due uffici laterali. Questi tre varchi, un tempo semplici “buchi” nel muro, sono stati ripensati come ingressi naturali, che invitano ad entrare piuttosto che escludere.












